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Dagli USA un allarmante dato sulla sicurezza dei caschi

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I test condotti dal laboratorio californiano “Act Labs” per conto della NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) dimostrano che oltre il 43% dei caschi venduti negli USA non corrispondono alle specifiche prestazionali richieste dalla locale omologazione DOT. Ed è facile presumere che se in Europa fosse condotta una analoga ispezione, i risultati potrebbero essere simili, anche in considerazione del fatto che la certificazione ECE è leggermente diversa (più severa) rispetto alla DOT necessaria negli USA. 

Tutti i produttori di caschi, per ottenere l’omologazione necessaria nei vari Paesi in cui vogliono vendere i loro prodotti, sono obbligati a fornire una autocertificazione che attesta che i loro caschi rispettano le specifiche richieste della omologazione stessa. 

Tradotto in soldoni: quando compriamo un casco omologato, ci “fidiamo” sulla parola data dal costruttore… In Europa c’è la certificazione ECE, in Inghilterra, oltre alla norma ECE si tiene conto anche della certificazione (non obbligatoria) SHARP, in Giappone la JIS T, negli USA la DOT. Quest’ultima non è certo la più severa, tant’è che in Europa non è ritenuta valida. Ebbene,  l’Act Labs, Un laboratorio indipendente con sede in California ha testato i caschi in vendita negli USA per conto della National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA). Dal 2014 al 2019, sono stati testati 167 caschi. Di questi, 105 (62,8%) non hanno superato la parte relativa all’etichettatura e 72 (43,1%) non hanno superato le prove di prestazione!

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In seguito a questi test, in molti casi i produttori sono stati multati o sanzionati. Mentre nel 16,6% dei casi i produttori sono stati “costretti” a dei richiami.

Altro dato interessante di questa ricerca è che dal 2014 al 2017 i fallimenti delle prove prestazionali erano in progressivo calo. Ma purtroppo nel 2018 e 2019 la tendenza si è invertita. E i caschi “difettosi” rispetto al totale di quelli testati sono tornati ad essere attorno al 50%.

Questo significa che anche noi in Europa dobbiamo preoccuparci?

I dati di questi test sulla certificazione DOT sono consultabili sul sito sito Web dell’Office of Vehicle Safety Compliance, dove si può verificare ogni singolo test. 

Ora, sapendo che anche in Europa tutti i caschi vengono autocertificati dai produttori, sorge spontanea una domanda…

Possiamo immaginare che una analoga analisi effettuata sui caschi omologati ECE possa riprodurre gli stessi sconcertanti dati?

Non abbiamo la risposta a questa domanda, ma mettendo insieme questi dubbi con quanto avvenuto recentemente con la “famosa” omologazione FIM, che era partita con grandi presupposti di sicurezza e poi quando si è trattato di passare dalla teoria alla pratica molti costruttori non erano in grado di rispettarne le severe normative iniziali, si è pensato bene di abbassarne il livello. Fin quasi a replicare la ECE 05. Tanto che si sono visti piloti con caschi “camuffati” (casco di una marca omologata con adesivi del marchio dello sponsor). Insomma, i costruttore più seri ritengono l’omologazione FIM semplicemente una “tassa” di 5 euro per ogni casco venduto da “devolvere” alla FIM. Il prezzo da pagare per poter usare quella etichetta come strumento di marketing, più che un vero passo avanti sul tema della sicurezza.

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