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Coronavirus e moto, la situazione attuale

L’Italia si ferma “a macchia di leopardo” causa coronavirus, e gli operatori del comparto moto hanno la possibilità di rimanere aperti. Ma cosa succede nella realtà?

Come è giusto che sia, le attività commerciali del comparto moto si sono adeguate al DPCM 3 novembre 2020 – emergenza coronavirus.

Tale decreto dispone, con una regolamentazione a zone, la sospensione delle attività commerciali al dettaglio con l’eccezione delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 23. Tra le attività derogate dall’obbligo di sospensione figurano le seguenti:
– Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in esercizi specializzati;
– Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori.

Di fatto, pertanto, tutte le attività del comparto sono legittimate a mantenere aperte le porte al pubblico. Pubblico però che nelle zone a maggiore criticità potrebbe avere difficoltà a provare la necessità e l’urgenza della visita al negozio/alla concessionaria. Tant’è che molte attività della zona rossa stanno decidendo se tenere aperto o meno, o addirittura hanno già chiuso da venerdì scorso.

Questo clima di incertezza negli operatori del settore è dovuto principalmente alla mancanza di indicazioni certe, ma anche degli aiuti statali. Senza una chiusura forzata, difatti, per gli imprenditori non è stato istituito nessun aiuto straordinario. Ma, di fatto, l’assenza della clientela fa si che tenere aperto significhi generare solamente costi. Costi del personale presente nel punto vendita, dell’illuminazione, del riscaldamento, eccetera… da qui la decisione di alcuni di tenere chiuso. Proprio in questo momento in cui chi può evita di usare i mezzi pubblici (o non può, essendoci i posti ridotti). Ecco, “invogliare” riparatori e concessionari a tenere chiuso adesso sembra davvero una controindicazione spiacevole. E i dati dimostrano questa tendenza, con un mercato del nuovo che aveva nei mesi scorsi recuperato le mancate vendite della primavera.

Coronavirus: le iniziative del comparto moto.

Le vendite rimangono in cima alle preoccupazioni dei colletti bianchi ai piani alti… e quest’anno oltre al bilancio c’è un problema in più: le euro 4 ancora in stock.

vendite europa

Anche far lavorare le officine è un problema, amplificato dalla stagione poco favorevole. BMW Motorrad, ad esempio, invita i clienti ad effettuare le prescritte manutenzioni adesso col programma Long Life Care. E fin qui tutto bene. Acquistare un veicolo per andare a lavorare, manutentare quello che già si possiede… tutto consentito dal DPCM e tutto “sensato” a livello logico. Ma ci sono altre realtà che si stanno comportando nello stesso modo.

Coronavirus: il caso Wheelup

Non ce ne vogliano in Wheelup, azienda brianzola e quindi nostra “vicina di casa” ma quando ci siamo ritrovati davanti comunicazioni come queste siamo rimasti perplessi:

Forse invitare i propri clienti ad abbandonare le abitazioni, muniti di autocertificazione, non è stata la mossa giusta. Forse l’acquisto del set di indicatori di direzione stilosi, o dei guanti da moto, non è una questione così urgente. Probabilmente passare quando si è già in giro per lavoro sarebbe più indicato. Perché “istigare” i clienti a tenere un comportamento scorretto, proponendo oltretutto degli sconti?

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