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COPIARE NON SEMPRE PAGA

Siamo portati a credere che a copiare siano solo aziende asiatiche senza scrupoli, ma non è sempre così. Ci sono casi, come quello che vi raccontiamo in questo articolo, che riguarda aziende europee che in Asia producono le proprie motociclette.

Il settore delle 125 sta lentamente alzando la testa: i nuovi modelli euro4, grazie anche al loro design (che spesso riprende quello dei modelli di maggior cilindrata del marchio) e ai loro consumi decisamente bassi, permettono di muoversi in zone a traffico limitato e ci rendono agili e veloci nel caos cittadino.
Anche gli amanti delle forme classiche e vintage possono soddisfare i propri gusti: marchi come Vervemoto, Brixton, Astor, Mash offrono delle motociclette in grado di ben figurare anche nelle vie più modaiole della città, con motori parchi nei consumi in grado di far dimenticare le maleodoranti soste dal benzinaio.

L’originale Tracker di Vervemoto

La manutenzione ridotta al minimo necessaria per avere veicoli sempre in ordine poi rende queste moto delle ottime macina chilometri all’interno delle città, ma che (a patto di avere tempo a disposizione) sono in grado di accompagnarci in brevi gite fuoriporta. I marchi sopracitati mettono sul mercato le loro moto ad un prezzo che oscilla dai 2600 ai 3000 euro. Analizzando i vari modelli, si vede che tutte differiscono in tante piccole componenti che portano ad identificarle con una relativa facilità.
Per chi può spendere di più, anche Mondial e Rieju mettono in mostra i loro modelli, la HPS e la Century.
La Mondial HPS è stata lanciata in EICMA 2015 ed è una vintage scambler entry level: design classico ma con linee moderne, un motore onesto da 14 cv e con una ciclistica che può permettere qualche curva allegra senza compromettere la sicurezza. Le chicche tecniche come i cerchi a raggi e le gomme leggermente tassellate strizzano l’occhio sia ai 16enni sia alla platea degli adulti che vogliono un mezzo modaiolo, agile nel traffico e poco impegnativo economicamente.

La Mondial HPS, presentata a Eicma 2015

Passando alla Rieju, non ci si trova davanti ad un modello disegnato da un designer spagnolo o il risultato di mesi di progettazione, ma ad una copia della HPS, con meno personalità e un prezzo di poco superiore.
Presentata al salone EICMA 2017 potrebbe sembrare, agli occhi meno attenti, un mezzo dalla spiccata personalità; tuttavia, se si sostituissero gli specchietti tradizionali con dei bar-end cromati e si sostituisse la posizione dei terminali (laterale alta per HPS e laterale bassa per Century), otterreste una ottima “HPS replica”.
Osservando con più attenzione, la Century ha un parafango anteriore meno curato; mentre il forcellone è esattamente lo stesso della Mondial HPS: la linea dello scarico è stata modificata per cercare di mascherare questo particolare non da poco. Comparando le due schede tecniche, il motore è praticamente lo stesso (lo si nota anche dalla forma dei carter), così come la misura dei pneumatici (100/90×18 anteriore e 130/80×17 posteriore), il diametro dei dischi freno (280mm anteriore e 220mm posteriore).

La Rieju Century, che celebra i 75 anni della casa di Barcellona

L’unica differenza veramente lampante è la capacità dichiarata del serbatoio della moto spagnola, 18 litri contro i 9.5 del modello italiano. Osservando i due modelli, non si capisce se il genio spagnolo è riuscito a raddoppiare la capacità del serbatoio garantendo percorrenze impressionanti oppure se hanno semplicemente sbagliato a copiare i dati della scheda tecnica.

Il modello Century è stato creato per celebrare i 75 anni di storia del marchio di Barcellona, ma ritengo che un’azienda europea che ha ambizioni di essere player significativo nel nostro continente debba fare qualcosa di più, magari proprio a partire dal reparto stile, perché copiare potrà dare dei vantaggi nel breve ma alla lunga non paga.

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