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Contachilometri a cinque zeri: perché spaventa?

usato contachilometri

Perché le moto con un contachilometri a cinque zeri sono da scartare a priori? Le globetrotter usate “bene” possono per esempio superare il limite indicato dei vari borsini dell’usato.

Il mercato italiano delle due ruote è davvero atipico, basta aprire qualsiasi sito di annunci di vendita per constatare che le moto usate in realtà non siano state usate. Perdonate il gioco di parole ma è quanto succede in molti casi nel nostro parco usato, in cui troviamo spesso moto con un contachilometri  scarno presenti sulle pagine di vendita e nei concessionari. E questo riguarda sia le moto sportive, sia le “globetrotter” macina chilometri. Se nel primo caso può anche essere normale un basso chilometraggio, nel secondo le medie chilometriche annue quasi irrisorie fanno davvero sorridere i veri appassionati.

Chilometri più, chilometri meno…

Gli stessi borsini dell’usato definiscono un chilometraggio medio annuo per categoria, così da applicare un’eventuale ulteriore svalutazione ai veicoli che avessero sforato sul contachilometri il limite. Ma chi stabilisce tali valori? Forse lo stesso mercato. Perciò mi fa sorridere vedere come il chilometraggio di riferimento per la categoria turistica/stradale sia solo di 8/12 mila km annui, percorrenze che un appassionato mediamente percorre in soli tre mesi.

Perciò non c’è da stupirsi quando, recandosi in un qualsiasi concessionario, ci si senta dire “mi spiace con quelle cifre sul contachilometri la sua moto è irritirabile” perché magari con soli 70/80 mila km all’attivo. Questo fenomeno risulta meno evidente negli usati BMW che per antonomasia sono moto utilizzate per un turismo più vivo. Quindi spaventa meno trovare una BMW con un chilometraggio più elevato piuttosto di una qualsiasi altra moto, come se si avesse la certezza di non avere mai noie con queste ultime.

Una tendenza solo italiana

Questa strana tendenza è però tipica della realtà italiana, nella quale i modelli circolanti sono nella quasi totalità veicoli di pochi anni e poco sfruttati, mentre basta andare oltralpe magari a qualche raduno o manifestazione per vedere moto di qualsiasi tipologia e marca il cui contachilometri sia sopra la soglia dei 100 mila. Evidentemente al mercato estero spaventano meno quei cinque zeri rispetto a noi, o forse siamo più modaioli e ci piace viaggiare su un veicolo di tendenza e di ultima generazione.

Una Ducati davvero multi…strada

usato ducati multistradaA riprova dell’infondatezza di questa paura da contachilometri vi porterò l’esempio della moto dell’amico Roberto che ringrazio per avermi dato alcune preziose informazioni. Trattasi di una Ducati Multistrada, si proprio di una Ducati, marchio che tanto spaventa in fatto di affidabilità e longevità.

Si tratta di uno dei primi modelli 1200 del 2010 e quindi magari quelli con maggiori peccati di gioventù. Malgrado tutto ciò Roberto l’ha ceduta quest’anno: il contachilometri indicava 148.000 km. Purtroppo la stessa casa madre poco fiduciosa di se stessa e dei suoi prodotti ha impostato il contachilometri totale fino ad un massimo di 5 numeri, pertanto non vedremo mai un chilometraggio massimo oltre i fatidici 99.999.

Ma torniamo alla moto di Roberto, quali inconvenienti ha avuto? Pochi, alcuni importanti, ma tutti passati in garanzia; il più impegnativo ha riguardato la sostituzione delle teste perché trafilavano il liquido refrigerante, difetto presente nei primi modelli poi risolto. Poi batteria ko e sostituzione perno ruota difettoso, tutto questo nei primi 40.000 chilometri e tutto in garanzia. Sì, perché malgrado quanto si pensi, i difetti escono nelle prime migliaia di chilometri e quindi superata una certa soglia se la moto è ben mantenuta e utilizzata è più sicura di una fresca nella quale un eventuale difetto si deve ancora manifestare. Un’altra sostituzione, questa volta dovuta all’usura, è toccata al sensore delle marce, un’usura comprensibile visto che moto e proprietario avevano toccato quota 100.000 km. Queste sono le noie che si sono manifestate a Roberto nell’arco della vita di questa Multistrada chilometrata.

Perché spaventarsi?

Fatta questa premessa che paura dovrebbe avere un potenziale acquirente nel portarsi a casa una moto usata con 40/50 mila km reali verificabili immediatamente sul contachilometri, per poi magari percorrere a sua volta poche migliaia di chilometri all’anno come da media nazionale? Direi nessun pensiero, eppure non è così e questa infondata incertezza provoca una scarsissima richiesta di queste moto e la conseguente svalutazione di mezzi ancora in perfette condizioni.

La colpa a mio avviso è da imputare anche al marketing delle case che dovrebbero avere un occhio di riguardo ai clienti fedeli al marchio che percorrono parecchia strada, incentivando il ritiro con agevolazioni a dimostrazione che i loro prodotti non temono l’usura invece di percorrere la strada al contrario ritirandole per ferro vecchio.

Lo stesso Roberto scrisse una lettera alla Ducati proponendo di smontare e analizzare la sua Multistrada con un contachilometri assai impegnato, ciò sarebbe stata una bella pubblicità per il marchio, dimostrare lo stato di usura anche dopo una vita così intensa, ma la proposta non è stata minimamente presa in considerazione. Un vero peccato, perché al sottoscritto, da intenso utilizzatore di questi veicoli, piacerebbe conoscere il vero stato di usura e non leggere solo ed esclusivamente le considerazioni su prove di veicoli con meno di un migliaio di chilometri percorsi.

Sperando che le stesse case riflettano su questo aspetto e che agevolino i ritiri di moto considerate non fresche così da rendere felici potenziali acquirenti con limitati budget senza dover far felici sempre altri acquirenti fuori dai nostri confini, dove questi mezzi continuano la loro vita.

 

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