Giulia Spagnuolo
Colin Seeley, una delle figure più significative e influenti del motociclismo britannico a partire dagli anni ’60 ad oggi, è deceduto a causa di una lunga malattia. Aveva 84 anni.
Apprendiamo dai colleghi inglesi di MCN che Colin Seeley è morto all’età di 84 anni. Colin Seeley era un concessionario di moto nonché pilota di sidecar che progettava lui stesso nei primi anni ’60. Con un suo sidecar vinse nel TT d’Olanda del 1964. Ed è ricordato in patria anche perché fu uno dei primi piloti ad utilizzare tute in pelle colorate.
Dopo essersi ritirato dalle corse, è diventato famoso nel mondo per i suoi telai e le moto da corsa che portavano il suo nome. Tutte erano rinomate per la loro superiore maneggevolezza rispetto alle moto da cui derivavano. Seeley dapprima montò nei suoi telai i motori inglesi (Matchless, AJS e Norton). Poi passò alla motorizzazione Yamaha per produrre la “Yamsel” e infine si dedicò alle Suzuki nei primi anni ’70.
Il primo campionato britannico di Barry Sheene nel 1971 lo vide alla guida di una T500 Suzuki con un telaio Seeley. Sheene ha anche vinto sia il campionato FIM 750 sia la Superbike inglese nel 1973 con le tre cilindri Suzuki TR750 con telaio Seeley.
A metà degli anni ’70, Seeley si dedicò alle moto da strada, producendo una moto sportiva con motore Honda SOHC 740/4 e, nel 1977, l’edizione limitata Honda “Phil Read Replica”. Il binomio è proseguito con la moto da trial Seeley-Honda TL200 nel 1979, oggi considerata un classico.
Negli anni ’80 Seeley tornò nella serie F1, poi nel 1993 si unì a Brian Crighton per lavorare sulla Duckhams Norton/Rotons, vincendo il campionato britannico del 1994. Dopo il fallimento della Norton, Seeley continuò a lavorare su moto Honda e Ducati e diede un enorme contributo alla crescita del campionato inglese Superbike BSB. Oggi, con la rinascita delle corse classiche, i telai di Seeley rimangono tra i più ricercati.
Cesare Sasso
