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Codice Etico FMI calpestato ancora da Copioli Il presidente gioca a fare l'influencer facendo pubblicità alla Yamaha

FMI Copioli

Diteci la verità: siamo su scherzi a parte! Dopo tutti i nostri articoli che denunciano lo stato di degrado del senso etico che vige in Federazione, ecco altre prove che ci vengono fornite su un piatto d’argento. Il presidente FMI, Giovanni Copioli, gioca a fare l’influencer facendo (volontariamente o involontariamente?!) pubblicità alla Yamaha. Ma la procura federale quando deciderà di svegliarsi dal suo torpore?

Sembra quasi di essere su scherzi a parte. Come sapete, da tempo denunciamo (unici fra tutti i media) la disinvolta gestione del Codice Etico da parte dei vertici FMI e del presidente Copioli. Pronti a colpire chiunque provi a denunciare il degrado federale, ma ciechi, muti e sordi quando a calpestare l’immagine della FMI sono loro stessi. Dal presidente in giù, i vertici, forse perché il loro senso di onnipotenza è stato appena rinvigorito dalla vittoria nelle recenti elezioni, continuano a sfidare il buon senso e il buon gusto. Ma soprattutto e continuano a infrangere le regole da loro stessi scritte e approvate con il Codice Etico. 

Il presidente FMI Giovanni Copioli, infatti, in barba anche al più basso livello del comune senso del pudore, si è appena autoeletto a “influencer” diventando testimonial Yamaha! 

In un post su Facebook della concessionaria riminese (la città del presidente) D&G Motorsport, lo vediamo infatti sorridente accanto alla “sua” moto e indossando il giubbotto con il marchio federale. Non vogliamo arrivare al punto di pensare che quella moto non sia stata pagata (esiste una fattura, vero presidente?). Ma dando per scontato che la moto sia stata “comprata”, non possiamo che stigmatizzare quella foto e quel post. 

FMI Copioli

 

Copioli si è presentato a ritirarla con tanto di logo FMI sulla giacca! Un favore a Yamaha? Un favore alla concessionaria della sua città? C’è un contratto di sponsorizzazione dietro a tutto questo?  O uno sconto da dover ripagare in qualche modo mettendo in gioco il ruolo ricoperto in FMI?

Davvero non possiamo credere che la Segreteria Generale FMI e la Procura Federale (Rinaldelli e De Girolamo, se vi fischiassero le orecchie, è perché stiamo parlando di voi) non si accorga che quell’immagine è una ulteriore, palese, spudorata, violazione del Codice Etico FMI? Non sono state sufficienti le bugie raccontate da Copioli e dal consiglio uscente nella relazione quadriennale 2017-2020?

Ma questa volta è anche peggio!

Vorremmo chiedere a chi è preposto a punire questi atti, come si fa a non capire che il ruolo istituzionale di presidente FMI non può ammettere comportamenti simili? Forse, oltre a sollecitare una giusta azione delle giustizia federale, è davvero arrivato il momento di chiedere al solerte segretario generale FMI, Alberto Rinaldelli, di provvedere ad affiancare un “tutor” al presidente. Per evitare che in futuro faccia fare altre brutte figure come questa all’istituzione che rappresenta.

E vogliamo aggiungere anche un’altra considerazione: ANCMA non ha niente da dire?

Cosa ne pensa ANCMA di tutto ciò? Mesi fa l’associazione dei costruttori nazionali aveva lanciato a Copioli una ciambella si salvataggio dopo le critiche di assoluto immobilismo piovute sulla FMI, che mai si dà da fare per tutelare i motociclisti. Mosso da un comprensibile senso di responsabilità, Paolo Magri, neoeletto presidente ANCMA, aveva permesso a Copioli di saltare sul carro delle iniziative ideate e realizzate da ANCMA, in difesa e a nome dell’intero settore. Tanto per dare alla FMI una bandierina da sventolare pur non avendo mosso un dito. Un grosso favore istituzionale insomma.

E Copioli come ringrazia l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori? Facendo pubblicità alla Yamaha! Cioè all’unico costruttore giapponese che ha praticamente abbandonato l’Italia e proprio in questi mesi sta cedendo la Minarelli Motori a Fantic Motor. Dopo aver falcidiato negli anni la forza lavoro della celebre azienda bolognese.

 

 

 

 

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