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CASO DUCATI: BRUTTA FIGURA DELLA FIM

Eravamo tutti in attesa di una decisone del tribunale di appello della FIM riguardo al “caso Ducati” (la vittoria
a Losail è ancora sub judice per il reclamo tecnico di quattro Case concorrenti nei confronti di Ducati), ma anche oggi si è deciso di… non decidere. E per il futuro si prospetta una stagione piena di reclami. Ducati è già pronta a farne uno contro Honda, ad esempio.

Caso Ducati sempre più difficile da comprendere, almeno per gli appassionati. Due settimane fa la Ducati ha aperto la stagione MotoGP con una bellissima vittoria di Dovizioso in Qatar. molto prima della gara, per l’esattezza il 2 marzo, la direzione tecnica del campionato, affidata dalla FIM (Federazione Internazionale di Motociclismo) a Danny Aldridge, ha emesso una circolare esplicativa inviata a tutti i costruttori che riguardava l’applicazione delle norme per alcuni dettagli tecnici. In particolar modo per quelli aerodinamici. Nella nota si spiegavano i concetti applicativi del regolamento e si chiariva che certi particolari andavano sottoposti all’approvazione preventiva della direzione tecnica.

Ducati si è attenuta in pieno a questa norma. Ha mostrato il suo particolare ora in discussione (la presa d’aria applicata sul forcellone che dirige aria verso la ruota posteriore) al direttore tecnico, il quale lo ha approvato.

La presa d’aria era stata approvata
dal direttore tecnico FIM

Ducati Ha usato questo particolare in gara, e subito dopo la gara Honda, Aprilia, KTM e Suzuki hanno fatto reclamo attribuendo a questo particolare delle funzioni aerodinamiche che sarebbero vietate.

caso ducati

Il reclamo che ha aperto il caso Ducati è stato dapprima respinto dagli steward FIM presenti in circuito. Le quattro Case hanno fatto ricorso agli stessi steward che, vista l’ora tarda e la difficoltà tecnica dell’argomento, hanno deciso di lavarsene le mani e rimandare tutto alla decisione della corte d’Appello FIM di Ginevra.

La corte d’appello FIM di Ginevra si è riunita oggi, 22 marzo, per prendere una decisione definitiva sul caso Ducati. Ha ascoltato gli avvocati di tutte le parti coinvolte, ha anche ascoltato il direttore tecnico FIM Danny Aldridge, ha esaminato tutta la documentazione e… ha deciso che ci sarà bisogno per i giudici di riunirsi ancora una volta per prendere una decisione. Tutto rimandato al 25 o 26 marzo. Comunque la commissione ha almeno promesso di decidere prima della prossima gara (31 marzo in Argentina).

Ora, indipendentemente da quale sarà
la decisione finale, siamo certamente di fronte
ad una brutta figura da parte della FIM
e dell’organizzazione del campionato.

Se è vero che Ducati ha rispettato i dettami del regolamento (sottoporre il particolare ad una approvazione del direttore tecnico Danny Aldridge) e se è vero che questa approvazione c’è stata, non sembra che sia molto difficile prendere una decisone. Appare chiaro che Ducati nello specifico ha rispettato quanto richiesto dal regolamento.

Se d’altro canto è vero che ora molti in FIM hanno dei dubbi sul rispetto o meno del regolamento da parte di questo particolare (non si spiega altrimenti il continuo rinvio della decisione), allora è vero che la FIM e l’organizzazione del campionato hanno un direttore tecnico che esce con le ossa rotte da questa situazione. Non basteranno certo pochi giorni di riflessione per evitarlo.

Insomma, forse la FIM ha preso sottogamba l’enorme evoluzione tecnica che la MotoGP sta mostrando negli ultimi anni, e questa situazione sta mettendo in luce una incapacità di gestire tale evoluzione con la certezza che tutti rispettino il regolamento.

Ad esempio, in Ducati hanno già dichiarato che dal canto loro sono pronti a fare reclamo per le alette della Honda, che a loro dire sarebbero fin troppo flessibili e pericolose, e per questo non sarebbero in linea con il regolamento.

In definitiva, è davvero difficile, oggi, prevedere cosa sarà deciso riguardo al reclamo contro la Ducati, ma una cosa è certa: la FIM dovrà quanto prima interrogarsi ed analizzarsi al suo interno per dare alla MotoGP un sistema di gestione tecnica che sia preparato e al passo con i tempi, altrimenti ci aspetta una stagione di carte bollate più che di sorpassi in pista. 

Un po’ come succede in quelle partite di calcio dove l’arbitro non tiene in pugno la situazione: nove volte su dieci si scatena una rissa.

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