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Casco: sei trucchi per scegliere quello giusto

casco giusto apertura

Il casco che scegli deve piacerti, essere cool, conferirti un look che senti tuo. Attenzione però! Nella scelta del tuo inseparabile compagno, prima di tutto, mettitelo bene in testa, deve esserci la sicurezza. Con questo contributo vogliamo offrirti alcuni suggerimenti per la scelta del tuo prossimo casco.

L’uso del casco è obbligatorio in Italia dal 1986 per tutti coloro che circolano su motociclette, ciclomotori e scooter nelle strade aperte al pubblico. Perché indossiamo il casco? Lo facciamo perché lo dice la legge, certamente, ma dobbiamo metterci in testa che lo facciamo perché ci protegge, quindi non dobbiamo scegliere il più colorato ma il più sicuro; non quello dal design più accattivante ma quello che nel malaugurato caso di uno scivolone, ci proteggerà meglio.

1 – Casco jet o integrale

L’offerta di caschi sul mercato è molto vasta e i grandi volumi hanno portato ad avere ottimi prodotti, ma anche tante ciofèche. Per questo è importante sapere cosa guardare nel momento di sceglierlo, per non sbagliare acquisto. Prima di tutto va considerato che la maggior parte degli incidenti avviene in città, a velocità inferiori ai 50 km/h. Quindi chi di voi usa la moto o lo scooter per il casa-lavoro è ancora più a rischio di chi li usa per lunghi raid.

Dimenticatevi il pensiero “Mi prendo un caschetto jet da due lire, tanto lo uso solo in città e ci vado piano” perché è proprio la giungla urbana l’ambiente dove si trovano la maggior parte degli ostacoli fissi. Muretti, marciapiedi, pali della luce, macchine parcheggiate, possono diventare davvero pericolosi in caso di impatto.

La scelta dovrebbe ricadere sempre su un casco integrale, anche e soprattutto per l’uso cittadino, e in seconda istanza su un demi-jet, quelli aperti sul davanti, quindi senza mentoniera, ma con la calotta estesa.

2 – I sistemi di fissaggio

Quello più sicuro ma senz’altro meno immediato è quello con cinturino con anello di serraggio a doppio D, uno standard di sicurezza per i caschi più sportivi, che ha un grande vantaggio rispetto a molti sistemi di chiusura rapida: ogni volta che lo chiudi lo serri automaticamente al collo senza il rischio che sia troppo lento.

Questo, infatti, è il rischio con i cinturini a sgancio rapido, perché ad ogni utilizzo si allentano un po’ e ti ritrovi a guidare con un casco che può sfilarsi in caso di impatto se non lo hai regolato di recente. Ricorda quindi di serrarlo regolarmente.

La forma del casco dev’essere priva di orpelli come pinne, che fino a qualche anno fa erano “di moda”, e spigoli aerodinamici. Le forme spigolose potenzialmente possono, in caso di impatto, impuntarsi generando conseguenze anche gravi per la motociclista.

3 – Il giusto peso

Ci sono caschi integrali che pesano meno di 1 kg, li senti in mano e immagini come devono essere comodi anche dopo una giornata intera in sella. Vero, verissimo: un casco leggero affatica meno il collo di uno pesante. Ma poi ti capita di provare caschi molto più pesanti e di non avvertire questa differenza. Il fattore che incide ancora più del peso è la distribuzione dello stesso.

Un casco con un baricentro non coincidente con quello della nostra testa, genera uno sforzo che si ripercuote sul collo, mentre uno con un baricentro studiato come si deve affatica molto meno, anche dovesse pesare di più. Per trovare il baricentro giusto il casco va provato.

Recatevi in un negozio specializzato, di fiducia, scoprirete personale qualificato e promozioni speciali come la rottamazione “consegna il tuo vecchio casco e avrai uno sconto significativo sul nuovo”.

4 – La taglia

Innanzitutto devi sapere che, come nell’abbigliamento, le taglie possono essere molto diverse da produttore a produttore, la “L” di uno può corrispondere alla “M” di un altro.

Deve avvolgere la testa completamente e avere la maggior area possibile di contatto con il cranio. Il casco che, quando lo proviamo in negozio, entra molto facilmente è già indicativo di una taglia troppo grande. Deve essere un pelo stretto, perché poi gli interni, soprattutto i guanciali, si lasciano andare col tempo e non vorremmo ritrovarci con un casco largo dopo magari solo un mese.

Quindi provate sempre il casco che volete comprare ma, soprattutto, provate esattamente quello! A parte le differenze già evidenziate tra le marche, anche all’interno della stessa marca, un modello è differente da un altro. Non pensiate quindi che se avete una taglia L, sarà sempre quella.

E, ultimo ma non meno importante, quando lo indossate per la prima volta, tenetelo addosso per più di qualche minuto. È fondamentale, infatti, non fermarsi alla prima impressione e studiare bene le nostre sensazioni in un lasso di tempo più lungo.

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Arai SZ RAM X

Tenete presente anche che, se indossate occhiali da vista, ci sono dei caschi studiati proprio per agevolarne l’ingresso laterale, così da evitare fastidiose pressioni alle tempie in caso di utilizzo prolungato, nonché l’antiestetico innalzamento rispetto al nostro sguardo!

Un altro aspetto importante da considerare, anche se non è facile da verificare, è il numero di calotte che il produttore realizza per quello specifico modello di casco.

Infatti i caschi più economici spesso hanno una sola calotta e la taglia viene compensata con più o meno strati di polistirolo, anche in questo caso il personale qualificato del vostro negozio di fiducia deve essere in grado di darvi le giuste indicazioni.

5 – L’omologazione

Per legge non può mancare la targhetta dell’omologazione che è ECE R22-05 per l’Europa. In America esiste la Snell M2010, una normativa molto più restrittiva che obbliga a fare caschi più pesanti e costosi, ma anche più sicuri.

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LS2 Via Orange Black (189 euro).

Il consiglio è di provare il casco, indossarlo e sentirselo bene in testa. C’è chi si trova bene con un marchio e chi con un altro, poi guardare bene come è fatto, verificare la targhetta d’omologazione, che tipo di chiusura ha il cinturino, tenendo a mente che anche la chiusura a doppio anello, una volta presa la mano, è rapida.

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Nzi Rolling con grafica Candy Crash (189 euro).

E infine diffidate dei prodotti troppo economici, per poter fare un casco sicuro servono studi approfonditi e materiali di prima qualità, non risparmiate sulla vostra sicurezza.

6 – Scadenza

Anche il casco ha una scadenza, anche se non ha mai preso botte. In caso di incidente o di un urto, il casco va verificato da personale qualificato, ma per non sbagliare è opportuno cambiarlo anche se all’apparenza non ha subito danni rilevanti.

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Caberg Modus Hi Vizion, casco apribile.

Provate poi a pensare a quando avete acquistato il vostro casco. Se sono passati 6/7 anni è ora di cambiarlo (già dopo 5 anni non è una cattiva idea). Anche se è ancora bellissimo, se non ci siete mai caduti ed è costato un occhio della testa. Con il passare del tempo i materiali si deteriorano e non possono più garantire lo stesso livello di efficacia nell’assorbire l’energia dell’urto in caso di incidente.

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Casco AGV K-5 (299 euro versione mono e 339 euro versione con grafiche multi).

Questo articolo è stato pubblicato per gentile concessione della rivista Donneinsella

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