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California Racer Garage, elogio delle notti in officina

CALIFORNIA RACER GARAGE

California Racer Garage. In molti si sono inventati customizer per sfuggire alla monotonia della vita moderna e fare soldi sulla moda delle special, alle spalle di clienti spesso poco appassionati e parecchio sprovveduti. Noi invece con la scusa della consegna al proprietario di una Ducati pezzo unico vi raccontiamo la storia di Gianluca De Falco di California Racer Garage che sulle moto ci traffica, per passione, di notte.
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Gianluca De Falco svela Jada al piccolo pubblico di amici e appassionati

Officine polverose, mani nere di grasso e aria irrespirabile. Così vi sarebbero apparse decenni fa le officine dei customizer. Che all’epoca non si chiamavano nemmeno così, si diceva preparatori. Gente che sbarcava il lunario con i tagliandi alle Vespe dei notai, riparando le carene delle endurone degli ex paninari o registrando il gioco valvole alle Honda Four di ragazzi terribili che a distanza di anni ancora sognavano gli inseguimenti dei film poliziotteschi anni settanta.
Quel mondo non c’è più. I customizer di oggi vanno ai reality (come Lord of the Bikes, l’idea di Piaggio per far scivolare qualche Guzzi e Vespa nella programmazione di Sky), pubblicano Instagram Stories sulle loro creazioni, partecipano agli eventi più in vista del panorama italiano e internazionale (Wheels & Waves e Glemseck 101, tanto per citare i più famosi, o i nostrani The Reunion e Wildays) e rilasciano interviste ai giornali di moto in cui decantano il processo creativo che li porta a realizzare le loro opere d’arte su ruote. E poi ci sono le eccezioni, come Gianluca De Falco. Lui, un ragazzino di oltre 40 anni con la motocicletta nel sangue. Gianluca modifica le moto per passione e il lavoro vero, uno di quelli rischiosi e mai pagati abbastanza, se lo tiene ben stretto. Si è fatto conoscere nella comunità delle cafe racer e più in generale delle special inizialmente grazie alle moto personalizzate per se e per gli amici, anche se la notorietà vera è arrivata nel 2017 con la Ciaparatt, la Ducati Monster 900 del team Milano Cafe Racers che ha corso il campionato europeo di accelerazione Sultans of Sprint. Sia chiaro, una notorietà non cercata e alla quale Gianluca non da particolare importanza.

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La moto nella sua interezza, l’impronta Monster è sempre riconoscibile nonostante le tante personalizzazioni

Ed è qui che la storia ci appassiona più di altre, perché fare moto per Gianluca non è altro che la realizzazione del sogno di quasi tutti noi: avere un posto tutto suo in cui smontare e rimontare le amatissime motociclette, rilassarsi sul divano suonando la chitarra oppure bevendo una birra o un buon distillato. Il termine odierno per descrivere questo paradiso è Man Cave, e quella di Gianluca è in California. Beh, non proprio. Anche se l’arredamento dell’area living in cui accoglie gli amici è in stile surf siamo a California Di Lesmo, a pochi chilometri dall’Autodromo di Monza. Da qui il nome, California Racer Garage.

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L’area living del California Racer Garage, una vera e propria man cave

Ci siamo stati qualche sera fa per la consegna di una nuova realizzazione ad un amico-cliente: non un vernissage organizzato da un ufficio stampa ma una serata per gli amici in cui trovarsi a parlare di moto davanti a una birra e qualche salatino. Nessun invito RPSVP quindi, solo un messaggio su Whatsapp del tipo “venerdì prossimo ci vediamo in California, ti faccio vedere l’ultima nata”. Questa volta la moto di cui parlare era Jada, un’altra Ducati Monster portata prima a nudo e poi rimontata con migliorie e decine di parti speciali per farla diventare come la scarpetta di cenerentola, personalizzata in tutto e per tutto per il suo proprietario. Una belva di un giallo scintillante, costruita nel tempo libero e quasi sempre di notte.

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Tra gli amici invitati alla serata Matteo Ghidini, che nel 2019 correrà nella categoria SuperSport 600 con MV Agusta

Nelle pagine di Motospia siamo abituati a parlare delle evoluzioni tecnologiche delle moto e degli accessori di oggi, frutto di team di ingegneri molto grandi e con budget considerevoli. E’ però bello ogni tanto guardare come si ingegnano gli artigiani di una volta, magari a notte fonda e con un turno pesante al lavoro – quello vero – dopo poche ore. Come ha fatto Gianluca ad esempio per il cupolino di Jada, che altro non è che un parafango posteriore della moto di serie riadattato per ospitare il faro e lo strumento. O ancora per la ricerca del giallo “California”, un colore ormai dimenticato scovato direttamente nelle gamme Volkswagen Bulli degli anni 70. Si tratta di piccole storie che si fondono in un racconto più grande, che in un mondo dell’automotive ormai asettico e fatto di pezzi “Plug & Play” ci riportano all’epoca d’oro del motociclismo. E, forse, anche dei motociclisti.

Questa è solo la storia di uno di noi, e ve l’abbiamo raccontata per stimolarvi. Per convincervi a scendere in garage e provare a mettere un po’ di voi stessi nella moto (o perché no, nello scooter) con cui andate a lavorare o portate i figli a scuola. Vi sproniamo a sporcarvi le mani, rompere attrezzi e persino a fare qualche danno alla vostra bimba – innocuo e ripristinabile. Sbagliate, ma provateci. Se le guidate solo senza metterci del vostro godete solo a metà. Poi per le cose più serie, come un bel tagliandone o le modifiche importanti, affidatevi agli esperti. Possibilmente anche appassionati, come Gianluca De Falco.

 

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