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Boris Johnson salva le moto… Per il momento

boris johnson

Secondo un piano del governo britannico guidato dal Primo Ministro Boris Johnson, dal 2035 nel Regno Unito potranno essere venduti solo veicoli da trasporto ad “emissioni zero”. Ma visto il loro scarso impatto sul numero totale dei velicoli circolanti, per il momento restano escluse le moto da questo provvedimento.

Martedì 4 febbraio il Primo Ministro Boris Johnson ha annunciato l’intenzione del governo britannico di vietare le vendite di nuove auto e furgoni a benzina e diesel dal 2035. Nonostante alcune indiscrezioni contrastanti, il Dipartimento dei Trasporti alla fine ha confermato che le motociclette non rientrano nella proposta per il momento.

La scadenza per il 2035 è anticipata di cinque anni rispetto al  precedente obiettivo del 2040 (annunciato nel 2018). E potrebbe essere raggiunto anche prima se fosse possibile una transizione più rapida. Il divieto proposto include, per la prima volta, anche i mezzi con motorizzazione ibrida e plug-in. Ma tutti i piani sono ancora soggetti a consultazione in questa fase.

«Non ci può essere maggiore responsabilità che proteggere il nostro pianeta e nessuna missione che una Gran Bretagna globale è più orgogliosa di perseguire —, ha dichiarato il Primo Ministro Boris Johnson —. Il 2020 deve essere l’anno in cui cambiamo le sorti del riscaldamento globale. Sarà l’anno in cui scegliamo un futuro più pulito e più verde per tutti».

La proposta originale del 2018 era più vaga per quanto riguarda le moto. Affermava infatti: «Il mercato delle motociclette a emissioni zero è in una fase iniziale rispetto alle auto o ai furgoni. Le motociclette a emissioni zero possono aiutare a ridurre la congestione, migliorare la qualità dell’aria urbana e ridurre il rumore».

«Per continuare a sostenere lo sviluppo del mercato e colmare il divario di costo che rimane tra le emissioni zero e le motociclette a benzina, continueremo la concessione di incentivi per motociclette elettriche fino almeno al 2020».

Quindi, in sostanza, mentre auto e furgoni sono molto nel mirino in questo momento, possiamo essere sicuri che le moto seguiranno l’esempio in futuro. Ma senza una data certa.

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