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Battle of the Kings, battaglia senza vinti

Da tre anni Harley Davidson riunisce i suoi concessionari per Battle of the Kings, una competizione all’ultima modifica per realizzare la special migliore. L’edizione 2017 vede trionfare H-D Perugia, anche se in realtà vincono tutti, clienti compresi.

Amore viscerale per l’american iron di Milwaukee ed italico gusto del bello, questa è la sintesi del girone tricolore di Battle of the Kings, il contest di customizzazione che Harley Davidson organizza per la sua rete di concessionari.

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Il momento della premiazione. La H-D Perugia parteciperà alla finale internazionale all’EICMA 2017.

Poche regole, molto chiare. Harley mette a disposizione dei propri dealer, 42 in Italia, una moto della gamma Sportster Dark Custom (quest’anno è la Roadster), offre 6.000 euro di budget (tasse escluse) per la customizzazione di cui almeno la metà può essere spesa esclusivamente in Genuine Parts & Accessories di mamma H-D. E, non da ultimo, la moto deve essere in regola con il codice della strada.

Battle of The Kings, un format intelligente

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La serata dell’Italian Showdown all’Alcatraz di Milano.

La manifestazione impiega una formula secondo noi intelligente, per diversi motivi.

Primo: riafferma il ruolo del concessionario nel rapporto tra casa costruttrice e cliente. Attraverso la battaglia, i dealer esprimono la propria creatività e si smarcano dal cliché “servono solo per gestire i test ride e le permute, tanto oggi c’è Internet”. Qui dimostrano di saper mettere le mani sulle moto, e non solo per i tagliandi.

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12 le finaliste italiane di Battle of The Kings, selezionate tra le proposte dei 42 concessionari Harley Davidson.

Secondo: è un’ottima lezione di umiltà per i pirati della customizzazione. Dando un’occhiata alle protagoniste del contest ti accorgi che si possono creare delle bellissime motociclette senza necessariamente segare telai a casaccio oppure montare gomme impossibili da omologare o scarichi da sequestro amministrativo. Insomma, si può essere originali senza necessariamente fare gli outlaw, magari pescando direttamente dal catalogo aftermarket del costruttore (quello di H-D conta oltre 10.000 articoli).

Infine, Battle of The Kings ci piace perché propone la customizzazione delle Harley al di fuori degli schemi canonici. Ti aspetti di vedere una schiera di chopper alla Easy Rider e invece trovi delle scramblerone da sbarco in Normandia (H-D Route 76), missili carenati come una supersportiva (H-D Ravenna) e livree nero-e-oro anni 80 accoppiate a selle da cartone animato manga (H-D Monza). Insomma, moto dove in qualche caso faticheresti ad immaginare il logo Bar-and-Shield sul serbatoio. E sì, c’erano anche i serbatoi peanut metal flake, perché un pizzico di old-school non guasta.

Per dovere di cronaca la vincitrice tra le 12 finaliste italiane dell’Italian Showdown, premiata durante una serata all’Alcatraz di Milano, è stata la Roadster di H-D Perugia, ispirata alle racer anni ’70 e caratterizzata da un cupolino minimale. Una moto senza fronzoli ma molto curata nella realizzazione, che ora rappresenterà il tricolore all’ultimo round della competizione internazionale fino alla premiazione in EICMA a Novembre 2017.

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