Batterie ai nanofili di carbonio. La nuova frontiera di Tesla?

Al prossimo “Tesla battery day” in programma in live streaming il 22 settembre, potrebbero essere presentate nuove batterie ai nanofili di carbonio. L’indizio nella pagina del sito ufficiale che annuncia l’evento. La foto di fondo infatti fa pensare ai nanofili in carbonio.

Recenti studi pubblicati dall’Università della Tecnologia del Queensland, in Australia, dimostrano che i nanofili di carbonio (fili monodimensionali di carbonio e idrogeno fino a 20.000 volte più sottili di un capello umano) sono un eccezionale sistema di accumulo energetico. Gli studi guidati dal dottor Haifei Zhan hanno dimostrato che questa struttura può immagazzinare energia se si attorciglia su stessa. Funzionerebbe cioè come una molla. E l’energia che può accumulare potrebbe sollevare fino a 50.000 volte il suo peso. In soldoni, questo tipo di sistema di accumulo avrebbe una capacità tre volte superiore rispetto ad una batteria al litio, a parità di peso.

Unendo questo vantaggio, al fatto che essendo un sistema di accumulo di energia meccanico, una batteria ai nanofili eviterebbe tutti i problemi delle attuali batterie (peso elevato, uso di liquidi e materiali inquinanti, pericolo di esplosione alle alte temperature, malfunzionamento alle basse temperature), è chiaro quanto possa essere interessante l’uso di questa tecnologia per i sistemi di mobilità a due e quattro ruote.

Insomma, per tornare a noi, il fatto che Tesla possa dire o mostrare qualcosa riferito alla batterie ai nanofili il 22 settembre sarebbe una buona notizia per tutti gli operatori del settore. Chi in qualche modo possa essere coinvolti nella mobilità elettrica. Soprattutto nel settore moto. Dove il peso e la ridotta autonomia delle attuali batterie sono il limite maggiore ad una reale diffusione delle due ruote elettriche.