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Arriva il DUC, paura fra i proprietari di moto d’epoca

duc

Da pochi giorni è finalmente entrata in vigore la riforma che introduce il Documento Unico di Circolazione (DUC). Una novità importante, che fa risparmiare tempo e denaro. Ma i proprietari di moto d’epoca tremano al pensiero di dover rinunciare al libretto originale. 

Dopo anni di rinvii (la legge fu approvata nel 2015 ma l’applicazione era già stata rimandata due volte), spariranno libretti di circolazione e certificato di proprietà. Saranno riuniti in un solo documento in formato digitale. il DUC (Documento Unico di Circolazione). Una riforma importante quella messa in atto dal Ministero dei Trasporti, che ha finalmente dato seguito alle disposizioni comunitarie contenute nella direttiva 29 aprile 1999, n. 1999/37/CE del Consiglio Ue. 

Una riforma che permette di sintetizzare in un documento unico , il DUC appunto, i due che siamo abituati a vedere oggi, rilasciati rispettivamente dal Pubblico Registro Automobilistico, il PRA, gestito dall’ACI, e dagli uffici della Motorizzazione Civile.

Insomma, una buona notizia. Che però getta nel panico i tanti possesori di moto storiche. Sappiamo infatti che il libretto di circolazione viene usato spesso come “prova” della veridicità della “storia” di una moto. E vederselo sostituito da un documento diverso può far sparire in un solo colpo un vero e proprio reperto storico. 

La soluzione a cui si sta pensando è quella di farselo “annullare” con un timbro apposito ma conservandolo insieme alla moto. 

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