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Area C Milano: Comune batte cassa

area c milano

L’idea del Sindaco è far pagare per l’accesso all’Area C milanese anche moto e scooter. Per il momento è certo, da febbraio, lo stop all’ingresso gratuito in centro di diesel Euro4 e di auto a carburanti alternativi come metano e gpl.

L’Italia, è un paese dove circolano circa 8 milioni di veicoli a due ruote: scooter e moto rappresentano una modalità di spostamento imprescindibile, soprattutto all’interno dei contesti urbani, favorendo la decongestione del traffico e la riduzione complessiva dell’inquinamento ambientale.

Secondo uno studio di Ambrosetti, se il 10% degli automobilisti passasse alle due ruote il risparmio di tempo che ne deriverebbe avrebbe un valore di  circa 1 miliardo di euro; ma ai politici questo interessa poco. Secondo loro, Milano non potrà mai essere considerata una città a respiro europeo, se non condividerà con le altre euro-capitali importanti limitazioni al traffico. La tendenza del capoluogo lombardo a rendere il proprio centro sempre più car free si sta tracciando nettamente. La giunta guidata da Giuseppe Sala infatti, in vista della scadenza delle attuali proroghe che stabiliscono i mezzi che possono entrare nell’Area C (ovvero la zona del centro dove per transitare si paga una “congestion charge” sul modello di Londra), inasprirà le regole.

In merito all’intenzione di far pagare un ipotetico futuro ticket per l’area C anche alle due ruote, comparsa nei giorni scorsi su organi di stampa che riportano le dichiarazioni dell’Assessore alla mobilità del Comune di Milano Marco Granelli, Confindustria ANCMA vuole ricordare che sin dall’introduzione di Ecopass nel 2008 è stato riconosciuto alle due ruote il ruolo insostituibile per garantire la mobilità individuale, riducendo la congestione del traffico e lo spazio occupato nei parcheggi, oltre ad una diminuzione delle emissioni.

È chiaro che veicoli che dimezzano i tempi di spostamento e con motori di cilindrata contenuta presentano consumi ed emissioni ridotte. Anche a livello internazionale, come a Londra, l’istituzione della congestion charge ha sempre escluso il ticket per le due ruote sia a motore sia a pedali, proprio per offrire ai cittadini una soluzione alternativa e flessibile alle proprie esigenze di mobilità urbana. Occorre inoltre sottolineare che sin dall’inizio, ciclomotori e moto 2 tempi Euro zero, responsabili delle emissioni di PM10, sono stati esclusi dalla circolazione nell’area metropolitana milanese e in altre aree lombarde con problemi di inquinamento. Le emissioni dei veicoli più recenti e di tutti i motori 4 tempi, che rappresentano la stragrande maggioranza del parco circolante, presentano valori di PM10 decisamente marginali. L’eliminazione dell’esenzione rischia di riportare molti utenti di moto e scooter alle quattro ruote vanificando i benefici derivanti dalla creazione dell’Area C.

Oggi l’accesso all’Area C è vietato ai veicoli a benzina Euro 0 e a gasolio/diesel Euro 0, 1, 2 e 3 (tranne quelli dei residenti), mentre tutti gli altri veicoli pagano il ticket di accesso. Hanno invece accesso gratuito all’area motocicli, ciclomotori, quadricicli, le auto ibride o alimentate a metano o Gpl e i veicoli elettrici. A partire da febbraio 2017 però le maglie saranno sempre più serrate ed entrare in Area C senza pagare sarà più difficile: stop annunciato ai diesel Euro 4, mentre anche le auto a Gpl e metano pagheranno il ticket d’ingresso. Si salveranno invece i possessori di veicoli elettrici e ibridi. L’assessore alla mobilità del capoluogo lombardo Marco Granelli ha annunciato che il prossimo passo sarà introdurre il ticket anche alle due ruote “perché anche moto e motorini contribuiscono alle emissioni di Pm10”. Gli interessi contrapposti in campo sono molteplici: la battaglia per far cassa è appena all’inizio.

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