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APRILIA RS 660 CONCEPT: LA VOGLIAMO GiA’ NEI CONCESSIONARI

RS 660

 

Quando meno te lo aspetti, la casa di Noale tira fuori dal cilindro un modello, il concept RS 660, capace di far vacillare i principi anche dei più incalliti pistaioli

EICMA edizione 2018 è stata contraddistinta dalla presenza massiccia di mezzi elettrici e dalla tendenza dei costruttori apresentare modelli che hanno fatto la storia (vedi Kawasaki 636) oppure che la vogliono riscrivere (vedi Panigale V4R). Aprilia, con il concept RS 660, invece, vuole scriverne una nuova, presentando un nuovo concetto di moto divertente, con “poca” spesa ma tantissima resa; il tutto ovviamente in puro stile Aprilia.

La RS660 Concept è la sintesi di sportività: rapporto peso-potenza da vecchia 250cc e ciclistica pressoché perfetta.

RS 660
Vista da dietro. Le quote ciclistiche promettono una moto molto divertente, non solo in pista.

RS 660 Concept è una possibile risposta alla domanda del mercato, che vuole moto divertenti, in grado di restituire emozioni su strada così come in pista, senza avere necessariamente due moto. Ciò che colpisce di Aprilia RS 660 Concept è soprattutto lo stile, elegante ed aggressivo, frutto di studi aerodinamici molto approfonditi. A differenza della RSV4 1100, dove le appendici aerodinamiche sono “appese” sulla moto, nella RS 660 Concept si va a studiare quelli che sono i flussi d’aria passanti attraverso e dentro le carenature, a vantaggio dell’ingombro laterale della moto. Malgrado lo studio molto intenso di aerodinamica, il family feeling con la RSV4 è molto presente: è come la sorella minore della propria compagna, ma con degli occhi più seducenti.
La posizione di guida risulta accogliente, con sella ampia e una triangolazione sella-manubri-pedane che potrebbe accogliere piloti sovradimensionati (non siamo tutti come Pedrosa), a vantaggio anche della guida su strada.
La capacità di Aprilia nel creare ciclistiche di primissimo livello è riconosciuta a livello mondiale e nella RS 660 Concept questa tendenza è ulteriormente confermata: il telaio in alluminio è l’elemento della ciclistica, mentre il forcellone asimmetrico ha una struttura tale da permettere il passaggio del terminale di scarico sul lato destro della moto ed è connesso al monoarmotizzatore senza alcun leveraggio, a tutto vantaggio della pulizia di design e del peso.
La vera novità è il motore: bicilindrico parallelo frontemarcia da 660cc, di derivazione Tuono V4/RSV4 1100 Factory. Architettura motoristica compatta ed efficiente, in grado di trasmettere poco calore al pilota, due caratteristiche che stimolano molto la fantasia dei designer e dei progettisti.
L’elettronica, da uno sguardo al cupolino e ai semimanubri, pare sia la stessa equipaggiata sulle moto superbike della casa.
Se il segmento delle sportive era in crisi, Aprilia ha dato senza dubbio un grandissimo scossone, con un mezzo che potrebbe essere leader di settore; potrebbe persino smuovere qualche purista della 1000cc che fa della ciclistica la sua più grande passione.

RS 660
Abbiamo domandato quando è prevista la industrializzazione del progetto; la risposta è stata vaga: “non sappiamo nemmeno se la produrremo”. A nostro avviso, per la prossima EICMA ci sarà la versione definitiva ed hanno sfruttato l’attuale edizione per saggiare le reazioni del pubblico, che sono state senza ombra di dubbio entusiaste e sognanti.

La casa di Noale, a nostro avviso, ha fatto centro: ciclistica sopraffina, motore semplice (e apprezzato dall’utenza italiana, come dimostrano i dati di vendita) e doti pistaiole che possono togliere soddisfazione anche ai più smaliziati. 

Aprilia, a quando la nuova RS660? La vogliamo disperatamente.

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