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ANCMA: non vi sembra una storia di pupi e pupari?

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Da qualche mese si sta combattendo una battaglia politico/economica all’interno di ANCMA (Associazione Nazionale Costruttori Moto e Accessori), che fa parte di Confindustria. Sullo sfondo il classico gioco del controllo delle poltrone e dei fondi milionari che arrivano dall’organizzazione di EICMA (il Salone di Milano). Fra presidenti destituiti, commissariamenti e fronde interne, il 29 ottobre si è arrivati al punto di radiare 33 rappresentanti di 34 aziende che, supportati da una decisione del Tribunale di Milano, chiedevano di eleggere un nuovo consiglio, non riconoscendo il commissariamento deciso da Confindustria Roma. E intanto il mercato va sempre peggio e in Germania gli organizzatori dell’unico Salone che può fare concorrenza a Milano se la ridono…

In ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo e Motociclo) si sta giocando da mesi una partita che sta facendo un gran danno al nostro settore. 

Si litiga per il potere (e per i milioni generati da EICMA, il Salone di Milano), mentre il settore moto soffre ormai da tanti anni di una crisi endemica e ci sarebbe bisogno di coesione, di azioni forti e di idee. Non fatevi ingannare dai numeri positivi delle immatricolazioni. Da qualche anno si vende di più, è vero. Ma si vende scontando e senza generare profitti. E questo alla lunga logora le aziende, ma soprattutto impoverisce i concessionari. E distrugge il settore.

Ed in mezzo a questa emergenza conclamata cosa fanno gli industriali e gli imprenditori riuniti in ANCMA sotto le insegne di Confindustria? Si scannano.

Per chi non sapesse cosa sta succedendo nell’associazione degli industriali del nostro settore, vi facciamo un breve riassunto.
Qualche mese fa c’è stata la destituzione del presidente di ANCMA Dell’Orto inviso a molti  industriali del settore moto per l’uso dei fondi dell’associazione anomalo e quindi non condiviso da  tutti. Ma Dell’Orto è difeso da Roma che ha subito mandato in ANCMA un commissario assolutamente estraneo al settore (Giannetto Marchettini, un esperto di edilizia) con l’idea di azzerare la rivolta e ristabilire l’ordine. I “ribelli” si sono quindi rivolti al giudice, disconoscendo nei fatti il commissario. E il giudice gli ha riconosciuto il diritto di fare un’assemblea per eleggere il nuovo direttivo, come chiedevano.

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Giannetto Marchettini, Commissario ANCMA.

Confindustria ha reagito, cavillando in modo da aprire e chiudere l’assemblea senza che fosse eletto nessuno. E anche senza spiegare il perché. Allora la maggioranza dei rappresentanti presenti all’assemblea, cioè quelli di 34 aziende, si sono riuniti fra loro e hanno eletto un nuovo presidente ed il suo vice presidente. Ma subito dopo per un ordine arrivato da Roma, sono stati tutti radiati da ANCMA con un provvedimento del collegio dei probiviri di Confindustria. 

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L’elenco dei radiati, affisso all’ingresso degli uffici di ANCMA/EICMA a Milano.

Questo metodo da prima repubblica ha fatto incavolare una gran quantità di addetti ai lavori del settore moto. Che ci hanno posto alcune domande a cui prima o poi bisognerà dare risposta:

  1. Perché Confindustria Roma continua a voler esercitare un controllo asfissiante e totale su ANCMA ed EICMA anche se questo significa andare contro gli interessi e le aspettative degli industriali del settore, quando invece per statuto Confindustria dovrebbe difendere questi interessi?
  2. Perché a Roma il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia manovra tutto questo dando l’impressione di far fatica a staccarsi dal cordone ombelicale di Antonello Montante e dal suo vecchio sistema di gestione del potere? E questo  nonostante Montante sia stato condannato in primo grado a 14 anni per associazione a delinquere e corruzione e quindi, almeno per una questione di immagine, a Roma dovrebbero essere i primi a prendere le distanze da questo modello di intrecci di potere?
  3. Perché Confindustria Roma pochi giorni fa ha deciso di non dare seguito alle richieste di un giudice del tribunale di Milano? Giudice che aveva deliberato che i soci di ANCMA potevano eleggere il loro direttivo in assemblea dopo la destituzione di Andrea Dell’Orto?
  4. Cosa c’è di così prezioso in ANCMA/EICMA da scatenare una guerra tanto distruttiva che sta radendo al suolo l’intera associazione di categoria?
  5. Perché i probiviri Confindustria sono stati così incredibilmente reattivi da radiare 33 rappresentanti di 34 aziende da ANCMA solo poche ore dopo che si erano riuniti in assemblea (indicata dal tribunale di Milano) per eleggere un nuovo presidente dal quale potessero sentirsi rappresentati?
  6. Che interessi hanno avuto Piaggio, Honda e Ducati nel rimanere allineate alle posizioni di Confindustria invece di supportare le istanze del settore moto?
  7. Come è possibile che i consiglieri di EICMA siano attaccati ad una “cadrega” da 40.000 Euro (emolumento annuale per un consigliere EICMA) senza praticamente fare nulla?
  8. Come è possibile che i rappresentanti di grandi aziende non foss’altro che per prendere le distanze dal “sistema Montante” non si siano ancora dimessi da una posizione che li etichetterà?

Insomma, in attesa che tutto si chiarisca, rimane il fatto che ANCMA è nel caos a poche ore dall’apertura del salone. A chi giova?

A Roma, in Confindustria, l’ultima cosa che interessa è il bene della moto. Ma sarà meglio che si faccia attenzione. I 33 epurati rappresentano fior di aziende, anche molto grandi. Aziende che stanno pensando, se costrette, ad  iscriversi a Confcommercio, di non partecipare più al Salone di Milano in futuro e, addirittura, di crearne uno in concorrenza. Consapevoli che sarebbe un grave danno per il mondo moto.

E a questo punto la Confindustriale ANCMA, senza il salvadanaio di EICMA, diventerebbe una scatola vuota e inutile. Dando così ragione a Piaggio. Convinta da molto tempo che l’associazione italiana non valga più nulla. Perché siamo in Europa e i danari per la ricerca e la promozione vengono distribuiti a Bruxelles. 

Motospia, che da sempre segue con attenzione queste vicende, continuerà a stare sul pezzo durante il salone che si apre fra poche ore. E cercherà di farsi dare le risposte alle domande sopra esposte. Vi terremo costantemente aggiornati sull’evolversi della situazione con l’augurio che a vincere possa essere solo e sempre la moto.

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