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2019. COSI’ CAMBIERA’ IL MERCATO DELLE DUE RUOTE IN ITALIA: BICI, MOTO, SCOOTER

2019: così cambierà il mercato

Nello scorso anno, su un circolante stimato di quasi 8.000.000 di veicoli a due ruote ci sono state solo 4.500.000 di polizze, possibile che nei nostri garage ci siano 3.500.000 di moto e scooter? lo Stato che fa? Chi controlla?

– Il mercato delle biciclette, nonostante un leggero calo delle bici tradizionali (che passano da 1.556.000 nel 2016 a 1.540.000 nel 2017) si mantiene stabile, anche grazie alla crescita del segmento elettrico. Nel 2017 le e-bike vendute sono state 148.000, il 19% in più rispetto al 2016 (anno in cui le vendite avevano registrato un +120%).

Il totale complessivo delle 2 ruote a motore (moto, scooter, ciclomotori 50cc) immatricolate nel 2018 è pari a 240.388 unità (+5,3% rispetto al 2017). Le moto registrano un +12,7%, mentre gli scooter +3,7%. Diminuiscono i ciclomotori 50 cc (-12,3%), nonostante la crescita degli scooter elettrici che sono più che raddoppiati, arrivando a quasi 3.000 unità (14% del totale dei ciclomotori), grazie anche alle flotte dedicate allo scooter sharing.

Nel 2018 crescono in modo deciso le vendite di veicoli elettrici, in particolare i ciclomotori che passano da 1.144 a 2.928 (+156% rispetto al 2017), mentre i motocicli venduti salgono da 504 a 648 (+29%).

Un recente comunicato di Ancma, rilasciato in occasione della presentazione del report Focus2R sullo stato delle città in relazione al nostro mondo, facendo il punto sul mercato 2018, recita di una forte crescita della motocicletta e di una tenuta dello scooter in numeri di immatricolato. Aumentano le Ebike e crescono in percentuali significative i veicoli elettrici

I toni sono trionfali, ma le ragioni del successo non devono indurre a facili entusiasmi. Con il 31 dicembre 2018 si esauriva la possibilità di vendere veicoli omologati Euro 3, e i numeri espressi da brand come TM che ha immatricolato oltre 500 veicoli 125cc la dicono lunga sulla qualità delle cifre. Si vendono poi più moto di piccola cilindrata, e di piccolo prezzo come la Benelli TRK502 … con 6.000 euro un tempo non si comprava neppure una monocilindrica Kawasaki Versys X, la 300 on/off che oggi risulta non facilmente vendibile.

Sullo scooter vale lo stesso discorso, anche se l’incidenza dei veicoli Euro 3 è minore, le case infatti avevano esaurito per tempo gli stock. Altro aspetto da non trascurare la spinta all’acquisto dei maxiscooter, cresce infatti solo X-ADV di Honda, un veicolo innovativo, ma che ha beneficiato di sforzi importanti da parte della filiale italiana che ha investito molto su questo progetto fortemente voluto dal capo di Honda Europa Vito Cicchetti.

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2018 X-ADV. Il maxi scooter più venduto in Italia nel 2018. Ha interrotto il dominio di TMax di Yamaha, sempre più difficile da vendere

Quindi cosa succederà nel 2019? Analizzando il momento in Italia, dove si sta allargando sempre più il gap tra chi ha capacità di spesa e chi non ce l’ha (e sono molti di più questi ultimi) vedremo una crescita delle “economiche”, che permettono con un impegno contenuto, di acquistare una moto. Diverso sarà il mercato scooter, sempre più veicolo per il commuter urbano, il mezzo più furbo per muoversi nelle nostre affollate città, quindi più 125 e 150, e l’affermarsi dei nuovi maxi monocilindro, 300 cc per le ruote alte, fino a 400 per quelle “basse”.

E i brand. La difficile situazione potrebbe mostrare i primi segni di debolezza sulle maxi moto vendute con rate sostenibili, perchè chi “volesse” uscire dal giro (paga un anticipo, una piccola rata e dopo due anni la cambi) potrebbe trovarsi nella situazione di non voler cambiare e pagare la maxirata finale. Un bel grattacapo per case come BMW Moto che ha fatto di questa politica le ragioni del successo di questi ultimi anni.

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La BMW R1250GS Adventure

Risentiranno le case giapponesi, che decidono i prezzi delle motociclette vendute in Europa in filiali molto meno importanti di quelle italiane, e che basano i prezzi sugli stipendi di quei paesi come Germania o Olanda, dove gli operai sono pagati 3 volte rispetto a quelli del Belpaese. Quindi moto che se vorranno essere vendute dovranno essere sostenute da forti campagne di sconto. Caso lampante Kawasaki, che più degli altri sarà costretta a scontare. Ma non sarà l’unica.

Costano infatti molto care le moto europee, case come KTM che dichiara oltre 300.000 moto vendute, ma non si capisce nè dove sono vendute, nè quali vende, e, propone la produzione europea a prezzi superiori a concorrenti come BMW, e si salva con le indiane fatte da Bajaj, moto che funzionano e che in Europa costano più del doppio di quanto non costino in India. Sono belle e curate le inglesi Triumph, che hanno rinnovato la gamma heritage, ma che rimangono molto care rispetto alle proposte simili del mercato. E che dire di Ducati, salvata dallo scrambler che però genera poco fatturato rispetto alle maxi rosse di Borgo Panigale e che archivia il 2018 con 53 mila moto, il 5% in meno rispetto all’anno precedente. E non basterà il tentativo di rimpolpare i fatturati con le Ebike della piemontese Thok vestite di rosso.

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La Scrambler di Ducati, rinnovata per il 2019, vale una quota molto significativa della produzione della casa di Borgo Panigale.

Per contro, cresceranno le 125, ma il segmento, se si vuole rilanciarlo veramente, va aggiornato nelle regole. I 125 devono poter accedere alla rete autostradale. Questa è la chiave di volta, non da ultimo rappresenta anche un risparmio importante per le case che così non devono fare la doppia omologazione agli stessi veicoli (125 e 150, ma questo vale soprattutto per gli scooter). Non si tratta di stravolgere il mondo, solo di adeguarsi a quello che nel resto d’Europa già avviene da tempo. Una sfida facile per il presidente Dell’orto e del nuovo corso dell’associazione degli industriali del settore.

Il mercato dello scooter vedrà sempre più veicoli di piccola cilindrata, e di piccolo prezzo. Il successo di case come Kymco e Sym ne sono la testimonianza più evidente. Nel segmento maxi verranno premiati i 400, i nuovi maxi monocilindro, una trentina di cavalli più che sufficienti per il commuter urbano e le gite fuoriporta, ma anche per andarci al mare d’estate senza soffrire le file infinite delle nostre congestionate autostrade.

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Il C 400 GT di BMW, novità 2019 prona a contendersi la leadership nei “nuovi maxi”

Crescerà l’elettrico, che già segna incrementi a doppia cifra (ma è facile quando i numeri sono piccoli), sostenuto in modo importante dalla legge Finanziaria, con incentivi nell’ordine del 30%, fino a 3.000 Euro. Alle flotte di scooter sharing, che hanno sostenuto il mercato, si affiancheranno anche i privati, sempre che le promesse sull’affidabilità e sulla durata delle batterie vengano mantenute.

Ma le sfide per il 2019, di cui dovrebbero farsi carico l’Ancma e la Federazione, interlocutori naturali della pubblica amministrazione, stanno nel rendere più sicuro l’ambiente, le strade, e, nel promuovere l’immagine degli utenti, troppo spesso esposti alla cattiva educazione di automobilisti distratti, vessati da un sistema Stato/Assicurazioni che premia sempre il furbo a scapito dell’onesto.

Ma tornando al mercato 2019, noi riteniamo che a giocarsi la leadership tra le moto saranno ancora le maxi enduro da viaggio con velleità fouristradistiche, una gara a tre tra BMW GS, Honda Africa Twin e la neonata Moto Guzzi V85TT. Per gli scooter sarà ancora Honda SH, ma a Roma dovranno guardarsi dalle proposte soprattutto taiwanesi, veicoli affidabili, curati e che costano molto meno.

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